Il lavoro impossibile dei sondaggisti statunitensi - Internazionale

All’inizio del novecento, prima delle elezioni presidenziali la rivista Literary Digest inviava ai lettori schede elettorali campione, chiedendogli di mandarle indietro compilate. Era uno dei primi sondaggi condotti su scala nazionale, rudimentale ma apparentemente efficace. Con questo metodo la rivista riuscì a prevedere il vincitore di cinque elezioni presidenziali, dal 1916 al 1932. Ma nel 1936, quando si sfidavano il presidente Franklin D. Roosevelt e il repubblicano Alf Landon, qualcosa andò storto. Il Digest inviò dieci milioni di schede elettorali ricevendone indietro 2,4 milioni, un tasso di risposta molto alto. Sulla base di quelle schede, il giornale predisse che Roosevelt avrebbe preso solo il 41 per cento dei voti, una batosta epocale. Il presidente vinse invece con il 61 per cento dei consensi, conquistando tutti gli stati tranne due, in una delle elezioni meno incerte della storia statunitense.

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